Affacciato sulla "piazza-salotto" si trova il Palazzo del Comune (sec. XIV-XIX).
Il Palazzo Comunale sorge su una preesistente struttura medioevale.
Fu riedificato al tempo del Regno italico napoleonico (1807-1814) e nel corso del tempo ha subito vari restauri, l’ultimo dei quali dovrebbe eseguito dall’Architetto Ireneo Aleandri, progettista della celebre Arena Sferisterio di Macerata, edificio noto e apprezzato in tutto il Mondo.
Palazzo Comunale Montelupone: descrizione architettonica
Il Palazzo, originariamente senza loggiato, presenta uno stile neoclassicheggiante.
Sul lato destro, ora occupato dall’ufficio postale, si trovavano le carceri napoleoniche. Il balcone situato al centro del palazzo in direzione della piazza è abbellito da una splendida ringhiera in ferro battuto recante lo Stemma del Comune, della seconda metà del 1800.
Sulle colonne del loggiato sono poste tre lapidi che celebrano rispettivamente:
- Vittorio Emanuele II
- Giuseppe Garibaldi
- e l’Unità d’Italia con riferimento al moto rivoluzionario del 1817.
Una lapide all'interno dell'atrio così recita:
"A Dio Ottimo Massimo
Isidoro De Vecchiotti Monteluponese
Per molti anni non in una sola regione attese alla pratica militare
In Cividale del Friuli, presso Gradisca
combattè per la serenissima repubblica veneta
dalla quale dopo alquanti anni fu condotto come legionario
Nelle province di Germania e nei regni di Ungheria e di Boemia,
per la cesarea maestà dell’imperatore
contro i suoi ribelli
a favore del re degli Svedesi e dei Danesi
più volte combattè al comando di trecento fanti
Nella guerra Mantovana
per il Serenissimo duca Carlo Gonzaga
combattè come comandante della cavalleria.
Infine onorato del servizio di Urbano VIII, pontefice ottimo massimo
fu custode della rocca di Perugia, supremo istruttore di tutte le
centurie di fanteria della Romagna e del Lazio e
governatore militare di Anzio.
Questo sacello in onore del divino Antonio,
a spese proprie eretto ed ornato,
dotò di 500 scudi,
avendovi aggiunto l’onere di una messa al giorno
e di quattro anniversari in qualunque anno
per la sua anima.
Morì a Nettuno l’otto settembre
nell’anno del Signore 1644
e nell’anno di sua vita oltre il cinquantaquattresimo".
Un'altra lapide invece così ricorda:
"A Flavio Chigi, cardinale di Santa Romana Chiesa
di Sua Santità Alessandro VII° Papa, nipote per parte di padre
nonché dell’abbazia di San Firmano vigilatissimo pastore dedica alla comunità di Montelupone.
Fece fare uno stemma (o corona) e di cuore
la offrì nell’anno della salvezza 1657".
Il Cardinale Chigi, durante i soggiorni estivi nelle Marche, risiedeva nel palazzo detto appunto Chigi-Celsi-De Santis, di proprietà dei monaci benedettini dell’abbazia di S. Firmano, situato nel punto più alto del paese. Nella biblioteca Chigiana di Roma e in quella Vallicelliana sono custoditi importanti documenti relativi alla storia dell’abbazia.
Palazzo Comunale Montelupone: la Sala Nobile
Nel piano nobile sono presenti, nel soffitto di alcune sale, motivi decorativi con lo stemma di Montelupone e madaglioni incorniciati da grifoni e foglie d’acanto raffiguranti:
- un paesaggio cittadino al sorgere del sole
- un paesaggio lagustre a mezzogiorno
- un paesaggio di campagna nel pomeriggio
- un paesaggio cittadino di sera
La Nobile Sala del Consiglio Comunale si presenta con decorazioni in stucco che ornano sia le pareti che il soffitto. Esso richiama gli stessi motivi floreali che l’architetto romano Gaetano Koch creò un secolo fa per l’Aula Magna del Palazzo Comunale di Recanati; alle pareti, gli stessi motivi floreali sono inseriti fra festoni e lesene scanalate, con capitello corinzio, avente al centro lo stemma di Montelupone.
Il legame tra i palazzi comunali di Recanati e Montelupone è dovuto anche alla presenza dell’ingegnere e architetto Giuseppe Sabbatini, ultimo responsabile della costruzione del Municipio di Recanati e del Teatro Storico di Montelupone "Nicola Degli Angeli".