Inaugurata il 27 Giugno 1998, la Pinacoteca Civica è intitolata a Corrado Pellini, pittore monteluponese nato il 16 dicembre 1908. 

Corrado Pellini si iscrive nel 1923 alla Scuola d'Arte di Macerata e nel 1927 si stabilisce a Roma per approfondire gli studi artistici. Morto a soli 25 anni, Pellini è un artista che ha saputo raccontare con le sue opere il profondo amore per le terre maceratesi grazie a una pittura aggraziata, dalle linee morbide e dai toni lievi che esprimono delicatezza e autentica sensibilità.

La raccolta della Pinacoteca Civica custodisce opere provenienti sia da enti religiosi, sia da collezioni pubbliche e private.

Essa documenta l'attività artistica a Montelupone con opere eseguite per la Città o con opere create da artisti strettamente legati a questo paese.
Il nucleo più importante è rappresentato infatti da prodotti artistici che provengono dalla Chiesa e dal Convento di San Francesco, la più importante istituzione religiosa del paese.

Vi si conservano inoltre opere realizzate da artisti monteluponesi quali:

  • Bernacchini
  • Pellini
  • Peruzzi
  • Ratalanga

Elenco delle Opere custodite nella Pinacoteca Civica Corrado Pellini di Montelupone

Ecco di seguito un elenco (non esaustivo) delle maggiori opere esposte per una documentata visita guidata:

  • Statua lignea raffigurante "San Francesco di Paola", sec. XVII: il santo è raffigurato con la consueta raggiera su cui è inciso CHARITAS; essa proviene dalla Chiesa del Crocefisso di Montelupone ed è stata esposta fino a poco tempo fa nel Museo Diocesano di Recanati

  • Disegno dell'antico convento delle Monache Clarisse di Montelupone, inizi sec. XX

  • Cartina geografica dello stato Pontificio, sec. XIX

  • Porta Ulpiana, acquaforte

  • Un busto in gesso raffigurante il Re Vittorio Emanuele III, acquistato dal comune con l'interessamento dell’artista Biagio Biagetti, 1906

  • Un secondo busto in gesso rappresentante un Sindaco, inizi del XX sec

  • Stemma dipinto su legno del vescovo di Recanati e Loreto Guglielmo Giustini (1898-1903)

  • Tela raffigurante La “Ultima Cena”, secolo XVII: era collocata anticamente nel refettorio del Convento di San Francesco, poi esposta nel Museo Diocesano di Recanati; fortemente aderente al Vangelo di Giovanni (13, 21-30), si discosta dal più famoso modello leonardesco per i toni scuri e per l'ambiente chiuso

  • Due savonarole e un tavolino, sec. XVI; provengono dalla Chiesa di San Francesco, ora di proprietà comunale

  • Affresco raffigurante "San Nicola orante" della seconda metà del sec. XVI: legato alla pittura controriformista esso può essere stato commissionato da una famiglia monteluponese (il cui stemma è collocato in un lato del dipinto nella posizione opposta a quella dello stemma di Montelupone), per ringraziare dell’allontanamento di una epidemia di peste dal paese (TANDEM ASSTINE = lN NOME Dl DIO ALLONTANA); particolare è il fatto che il Santo in ginocchio di fronte al Crocifisso sia rappresentato con le tre uova d'oro (appoggiate sopra un libro) che, gettate da San Nicola nelle case di tre povere fanciulle, permise loro di acquistare la dote per sposarsi

  • Dipinto raffigurante la "Madonna addolorata", sec. XVIII-XIX: legata alle opere di Filippo Ricci, questa tela raffigura il tema della morte al tramonto, cioè quando muore il giorno; dell’accostamento su tela tra le fasi della vita e quelle del giorno fu maestro il pittore urbinate Federico Barocci (1535-1612); nella chiesa di Santa Chiara esiste una copia della sua Annunciazione che ora è nei Musei Vaticani: qui la scena è rappresentata
    all'alba

  • Dipinto raffigurante la "Sacra Famiglia", sec. XIX: l'anonimo autore mostra di ispirarsi al pittore faentino Tommaso Minardi (1787-1871)

  • Serie di 4 affreschi raffiguranti "Gesù crocifisso", la "Madonna di Loreto", "San Pietro" e "San Paolo": forse più antichi del "San Nicola orante" essi rivelano uno stile molto più basso rispetto all'affresco grande presente nella stessa sala, e sicuramente si può parlare di autore locale; particolare è il fatto che Gesù sia raffigurato crocifisso da giovane e con la corona di Re dell'universo, di tradizione bizantina; in essi (sopra San Pietro), ritorna il carattere votivo dell'affresco “OP PEST” (contro la pestilenza)

  • "Ritratto maschile" e "Ritratto femminile", Emilio Bernacchini, 1878: il "ritratto maschile" rappresenta il terziario francescano che Antonio da Faenza raffigurò inginocchiato nella tela de “La Madonna del Latte” presente nella Chiesa Collegiata

  • Due mensoloni in legno a foggia di cariatidi provenienti dalla Chiesa di Santa Chiara, non riutilizzati dopo i lavori di restauro

  • Dipinto raffigurante la "Madonna del dito", Emilio Bernacchini, 1878: copia da una tela di Giambattista Salvi detto il Sassoferrato (1605-1685)

  • Serie di tre dipinti di Cesare Peruzzi di età giovanile, primi anni del Novecento; essi rappresentano nell'ordine la “Madonna del latte”, in una copia fatta all'età di 11 anni e
    in una all'età di 17 e la “Madonna di Foligno” del Raffaello, eseguita a 14 anni

  • "Autoritratto", 1991 e "Anziana al riposo", 1986 di Cesare Peruzzi. La prima tela fu eseguita, come di consuetudine, nella ricorrenza del compleanno del pittore (31 dicembre), qui la novantasettesima; l'anziana potrebbe rappresentare la mamma dell'artista

  • Maschera in gesso, conservata all'interno di una tomba unita allo scheletro al posto del cranio ritrovata nella Chiesa di San Francesco durante i lavori di restauro del 1965

  • Cartone preparatorio per una VIA CRUCIS raffigurante "Gesù trafitto dai chiodi", di Biagio Biagetti, 1930-40: a grandezza naturale, esso fa parte di una serie che fu tradotta in mosaico nella Chiesa di Santa Croce a Roma

  • Dipinto su stoffa a "succo d'erba" raffigurante la "Madonna col Bambino" di Biagetti-Emiliani

  • Dipinto raffigurante "Clemente IX", Emilio Bernacchini, 1879: l'originale fu eseguito dal pittore di Camerano (An) Carlo Maratta (1625 – 1713)

  • "Il paese di notte" e "La campagna di giorno", tele di Corrado Pellini, anni, 1920-30

  • Disegno raffigurante la "Vergine tra Santa Chiara e Pietro", Emilio Bernacchini, 1876: particolare è la tecnica usata dal pittore, cioè matita su cartone

  • Dipinto raffigurante “Isidoro de Vecchiotti”, 1641: esso raffigura il grande condottiero monteluponese all'età di cinquantuno anni; probabilmente faceva parte
    di una serie di quadri che ritraeva tutti i personaggi illustri di Montelupone

  • Dipinto raffigurante "Bernardino Funetti", datato 1648: fu plebano di Montelupone dal 1616 al 1646

  • Dipinto raffigurante un alto Prelato monteluponese, sec. XVII

  • Dipinto raffigurante Papa Alessandro VII, sec. XVII

  • Dipinto raffigurante Papa Clemente IX, sec. XVII