Montelupone vanta una storia ricca di Personaggi Illustri. Tra tutti spicca certamente Gabriele Galantara, in arte "Ratalanga".

Gabriele Galantara (detto Ratalanga)

Gabriele Galantara, nato a Montelupone il 18 ottobre 1865 e morto a Roma il 10 gennaio 1937 è stato un celebre giornalista e uno dei più grandi caricaturisti e disegnatori satirici italiani.

I genitori, Giovanni e Giulia Terenzi, erano una coppia di nobili decaduti le cui famiglie originarie erano state protagoniste dei moti risorgimentali che hanno condotto all'Unità d'Italia.

Gabriele Galantara, convinto socialista e s, muove i primi passi iscrivendosi alle scuole elementari del Convitto Nazionale di Macerata nel 1874.

Ratalanga a Bologna e l'amicizia con Guido Podrecca

Nel 1884 si iscrive poi alla Facoltà di Scienze a Bologna.
Nell'ambiente universitario bolognese conosce Guido Podrecca, studente di Lettere con cui diviene grande amico, tanto che in Città venivano erano stati soprannominati "i siamesi".

I loro nomi compaiono per la prima volta sulle pagine di "Ehi, Ch'al scusa", uno dei "fogli" che circolavano a Bologna in quel periodo. Il giornale li definisce come due delle figure più in vista della gioventù universitaria. I due amici cominciano così a esercitarsi nell'arte della satira nei modi loro più congeniali: Podrecca con la scrittura e Galantara con il disegno e la caricatura.

Ratalanga a Roma e la Fondazione della Rivista Satirica "L'Asino"

Nel 1892 Galantara e Podrecca si trasferiscono a Roma dove entrano in contatto con vari gruppi socialisti, repubblicani e anarchici e fondano un proprio Giornale che chiamano "L'Asino". Il nome si rifaceva al motto di Francesco Domenico Guerrazzi che così recitava: "come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato".

La direzione della Rivista Satirica, la cui prima uscita porta la data del 27 novembre 1892, anno del primo ministero Giolitti e della costituzione del Partito Socialista Italiano, era affidata a Podrecca (in arte "Goliardo"), mentre Galantara firmava i suoi disegni e le sue caricature con vari pseudonimi: prevalentemente Rata-Langa, ma anche Grottesco, A.A. Lagrant e Blitz. L'editore de L'Asino era invece Luigi Mongini.

Nella prima fase di vita della Rivista, ovvero tra il 1892 e il 1901, L'Asino prende di mira personaggi come Giolitti, Crispi e Pelloux, sottolineando con la morsa satirica tutti i principali scandali politici del tempo e sostenendo un programma di difesa e rivendicazione degli sfruttati, condannando la corruzione della classe dirigente e le brutalità compiute dalle forze di polizia, nonché sposando apertamente alcune delle posizioni socialiste, atteggiamenti che costeranno a Galantara persino l'arresto.

Dal 1901 in poi, periodo in cui i cattolici italiani si stavano organizzando per fare il loro ingresso nella vita politica del Paese, L'Asino prende di mira il clero e il Vaticano, assumendo toni decisamente anticlericali. Nelle vignette si denunciava la corruzione e l'aggressività politica della Chiesa e si prendeva in giro la superstizione insita negli ambienti ecclesiastici. Galantara nelle sue caricature dipinge i preti con grandi bocche, pance gonfie e sguardi feroci. 

L'Asino ottiene così un incremento del successo e delle tiratura. Tuttavia, a causa delle continue campagne anticlericali, la rivista veniva frequentemente sequestrata con l'accusa di oltraggio al pudore.

La guerra italo-turca
Nel 1911 la guerra italo-turca è causa di un duro dissidio tra Galantara e l'amico Podrecca, che nel frattempo, nel 1909, era stato eletto deputato tra le fila del Partito Socialista Italiano. Podrecca si era schierato a favore dell'impresa coloniale, mentre Galantara aveva espresso posizioni anti-colonialiste.

I contrasti ideologici tra Galantara e Podrecca si superano in parte alla vigilia della Prima Guerra Mondiale quando, entrambi, si schierano a favore della linea interventista. L'interventismo di Galantara in questo caso trovava giustificazione nella sua ammirazione per la Francia democratica e nella sua avversione nei confronti degli Imperi Centrali e dell'Austria in particolare, considerata fondamentale baluardo clericale.

Il periodo fascista
Dal 1921 in poi L'Asino continua la propria attività sotto la direzione del solo Galantara che nel frattempo aveva rotto il rapporto con Podrecca, diventato fascista.

L'Asino aderisce alla corrente massimalista del Partito Socialista e si schiera contro il regime fascista e al fianco della stampa di opposizione, diventando così una rivista antifascista in aperto contrasto alla dittatura di Benito Mussolini.

Il periodico sarà costretto a cessare le pubblicazioni nella primavera del 1925, dopo una lunga serie di minacce e persecuzioni da parte degli squadristi di regime che spesso si adoperavano anche in violenti interventi nella redazione. 

Galantara che aveva collaborato anche al giornale antifascista "Il becco giallo", fondato a Roma da Alberto Giannini, subisce un ulteriore arresto nel 1926. Rilasciato nel 1927 vive in libertà vigilata fino al 1937.

Negli ultima anni della sua vita continua a disegnare e a dipingere collaborando tra gli altri al giornale umoristico "Marc'Aurelio" con vignette anonime.


L'Asino e il popolo utile, paziente e bastonato di Gabriele Galantara e Guido Podrecca - dicembre 1901 e aprile 1912

L'Asino e il popolo utile, paziente e bastonato di Gabriele Galantara e Guido Podrecca

Teche della Pinacoteca di Montelupone contenenti vari numeri de L'Asino di Gabriele Galantara e Guido Podrecca

 
Gabriele Galantara (a sinistra) e Guido Podrecca (Bologna, 1891)

 

Foto di Gabriele Galantara

 

Autoritratto di Gabriele Galantara